La signorina K. ne aveva le scatole piene di Babbi Natale, candele rosse, campagna e ski tour di fondo su Eurosport. Non ne poteva piu’ di essere abbracciate da mani sconosciute, baciata e strucchignata da ogni conoscente dei K., vezzeggiata da qualsivoglia parente. Non sopportava piu’ gli spritz al Campari, il radicchio dei contadini e un lettino da bimbi grandi con le sponde alte in cui perdersi. Ne aveva viste troppe per i suoi neanche quattro mesi negli anni zero zero (ndr: http://papaexpress.blogspot.com/). Ha salutato con un sospiro di sollievo la familiare scritta Star all’uscita di Agrate, sorriso alla rotonda di Rubattino, esultato sul cavalcavia dell’Ortica. Milano era pur sempre la sua città e la provincia operosa l’annoiava a morte. Si e’ goduta in santa pace la signora K. con cui si è messa a spettegolare nel suo angolo preferito della casa, il fasciatoio sopra la lavatrice. Si è immersa felice con il Krugman nella loro vasca da lillipuzziani con l’acqua calda calda e il pesce palla termometro rosa. Si è distesa sfinita nella culla bianca godendosi il suo cd preferito di ninnenanne della Melloni. Si’ è addormentata da sola serena e felice. …Due ore dopoe si e’ svegliata, erano cominciati i saldi!
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e quando torna me la ristrucco pure!