Archivi tag: pd

ANDIAMO

Andiamo Ildebrando, torniamo per una sera nel 1992.

Fumiamo Multifilter rubate alla mamma di fronte al Palaverde, con  Bestini  impegnato nell’arduo compito di stappare una Cheres calda in bottiglia, il Krukko di Carita’ – non ancora di Sidney – che limona duro con una sconosciuta e la signora K. da qualche parte con le sue amiche e un altro, e mica sappiamo qule che sarebbe stato.

Monta sul mio cinquantino, Ildebrando, ti porto a fare un giro per le stradine di campagna dietro casa, che poi te la sposi, e questa sera ce la dobbiamo godere fino in fondo.

La circonvalla del 90 profuma d’erba tagliata come via Silvelle in una sera di maggio, alla rotonda per Genova manca solo il Pomagagnon per sentirsi in Cadore, il sole che va a morire lento dietro Famagosta.

Vieni Ildebrando che poi te la sposi, e ne vale la pena.

Lo senti qui ad Assago il profumo del mare? Vista da qui le sei corsie verso Ventimilgia sembrano la promenade di Nizza, una birra grazie, facciamo due grazie, ma si dai facciamo altre due, grandi.

E poco importa se Le Luci della Centrale Elettrica hanno gia’ finito di fare la spalla e Lorenzo mi vergognavo ad ascoltarlo gia’ sotto il penta-partito.
Sediamoci qui, sopra queste due imbecilli che continuano a chattare con i loro cazzzo di smart-phone e filmano tutto quello che vedono, si scambiano i telefonini e si leggono a vicenda i messagini, invece di guardarsi attorno.

E’ vero, sembra di essere all’assemblea del Pd, pero’ e’ pieno di fike, certo che ‘sto Lorenzo la sa lunga, e senti come parla, e’ perfetto ,ha ragione, cazzzo ma e’ lui il nostro candidato naturale, l’unico in grado di battere il nano bollito, cazzzo lo gridava negli anni ottanta, “jovanotti for president”, no?
Minkia, come si balla bene qui sopra tra i gradoni del forum, si due birre, no facciamo quattro e una pinta di pop-corn da rovesciare in testa alle due deficienti.

No, no, non mi giro piu’ a guardare il papa’ che balla con la figlia se no mi commuovo al solo pensiero di portare la piccola K. al suo primo concerto, ma tu smettila di telefonare alla sposa ad ogni canzone romantica, che cazzzo sono anche tutte uguali le sue melense canzoni d’amore.
Pero’ e’ anche un bel om alla fine ‘sto Lorenzo e cazzzo non sudavo cosi’ a un concerto da una vita, forse  perchè non andavo a un concerto da una vita.

Sembra ieri: la prospettive Nievsky in prime time, la notte delle bombe su Bagdad a Sarmeola di Rubano, e guarda dove cazzo siamo finiti

Ci fumiamo l’ultima, si dai un’altra birra qui sui gradoni, che la notte e’ calda, e il bello, Ildebrando, deve ancora cominciare, che se stavo svenendo io, tu morirai sul colpo a vederla vestita di bianco.
Va beh basta, fermiamoci a pisciare  sulla rotonda, che stiamo diventando troppo sentimentali.

VENCEREMOS ADELANTE…

Per trovare la festa che fu de l’Unita’, nella citta’ in cui il festoso popolo delle persone libere festeggia con Patty Pravo al castello Sforzesco, bisogna spingersi fino a una stazione di periferia della metropolitan ed infilarsi in uno stretto cancello tra il parcheggio a piu’ strati e la fermata degli autobus extraurbani per Rho-Pero.
Si entra quasi di nascosto. Ad accoglierti trovi delle signorine della Vodafone che provano a venderti una scheda Telefonica. Il folletto cerca di rifilarti l’ennesimo aspirapolvere. Cerco il Nano di Riccione e m’imbatto in Uolter Veltroni. Uolter, diokan, mi fa salire rabbia e nostalgia, ci abbiamo creduto tutti a Spello. No, non è vero, non ci ha creduto nessuno e tu avevi promessi di andare in Africa, Celestino. 

Venceremos Adelante… Non ho una lira, vago tra gli stand delle banche di sistema a cercare un bancomat. Rischio un frontale con Roberto Vecchioni, vengo aggredito da un compagno: “Che cazzo tocchi la mia ragazza…”
Mi giro e vedo un botolo brufoloso a qualche metro di distanza da questo spilungone col cappellino di Vasco Rossi. “Che cazzo tocchi, ti spacco la faccia.” Ribadisce il compagno.
Apposto siamo, ci mancava la rissa tra Piddini sotto gli occhi di Uolter. 
  
Venceremos Adelante… Scrocchiamo birre medie in attesa del padre di Bruna e, soprattutto, del festeggiato: Il pariolino di Porta Romana presto sposo.
Raccogliamo spiccioli e monete. Altro giro di birrette. Per il cibo non ci sono sufficenti denari. Ulter parla di legalita’, tra piadine e focacce spuntano santini di Bersani. Etriamo al palaQualchecosa. Colla. Birette. Entra il PadrediBruna, ricco di banconote da dieci euro.
 
Venceremos Adelante… Daniele Silvestri attacca con Samantha. Il Nano di Riccione sfodera le Nano girls, le sue groupie alte tutte meno di un mentro e sessanta, e un Nano boy, alto un metro e settanta tre.
Le ascelle del Padre di Bruna sono un piacevole ricordo di un solo pepperoni dalle sciure di viale umbria.
 
Venceremos Adelante…La prima volta che sono entrato qui dentro per un concerto era la primavera del 1996. Stavo assieme alla Signora K. da qualche giorno. Giovanni Paolo Secondo Lindo Ferretti portava i CSI in concerto. Abitavo con dei precisini di Trapani in Via Solari. Una tromba mi aveva steso sul pavimento. Forse, davvero, ci piace, si ci piace di più…Mi perdo sempre in questa parte della citta’.
Non avrei mai pensato di tornarci 14 anni dopo per un addio al celibato. E questo si che è rivoluzionario, altro che troje, bamba e mmda.. un po’ di sano nostalgico folk rock roman-cubano.
 
Venceremos Adelante…Siamo in cinque a festeggiare le ultime ore da single del Pariolino. C’e’ l’amministratore delegato di Boxer Bianchi con camicia a righe d’ordinanza, una dozzina di figli e sette societa’ offshore a Santa Lucia, Il padre di Bruna-che aspetta Bruno-ha rimesso le scarpette con i tacchi per insegnare il suo rugby anni settanta a dei teppisti di perifieria, Il Nano di Riccione con la sua agenda stra piena di cellulari di disperate donne single pronte a concedere il proprio fiore a tutto il genere maschile  ad esclusione del suddetto nano, un ultra’ laziale anarchico che si finge amico del cugino della sorella del batterista del cantante e si atteggia a compagno di banco del pariolino stesso e il vostro umile scribacchino.
Ah, il pariolino. Arriva per ultimo, trafelato, dopo aver messo a letto l’erede – che ha chiamato Emilio in mio onore – e le futura moglie in preda al classico febbrone pre giuramento di fede.
 
Veneceremos adelante…Scrivere per vivere, una famiglia con la K., una piccola K. che mangia pizza margherita, una vespa rossa ammaccata, un divano fuksia e un basilico che non intende morire, un accolita di amici e una birra media, un parco al tramonto e una strada per correre, un romanzo scritto sino alla fine e una bici nera. Nel 1996 neanche nel piu’ fantasioso dei sogni speravo tanto. 
 
Venceremos adelante…
Arriviamo sotto al palco, il Parioliono ed il Krugman, alzando”il pugno chiuso con la mano e non ni vergogno, nemmeno un po’”, anche se lavoriamo in giacca e cravatta per societa’ che fatturano decine di miliardi di euro all’anno.
Anche il padre di Bruna, imprenditore illuminato ottocentesco, e il nano bastardo, che di mestiere controlla bilanci e taglia il costo del lavoro, stringono il pugno chiuso abbracciati all’anarchico laziale, Il CEO di boxer bianchi non so.
 

Venceremos adelante, E’ l’una e sono ubriaco, ho mangiato un santino di Bersani e candidato il mitico Franco – cranio pelato, costume havaiano e un passato al carnevale di Rio – alle primarie per il Pd. Franco che si rasa la pelata e si mostra virile alle vicine dalla finestra del settimo piano in piazza uruguay. E’ l’una e non ho più il fisico, qualche birra media e mi gira tutto. Milano scorre lenta mentre assaporo quest’ultima notte di fine estate.

O vittoria o muerte!

I BAR CAMBIANO PADRONE

I bar di Via Uberti cambiano padrone, il Pirellone no. Ci godiamo l’ennesimo mandato di scarpe inguardabili abbinate a cravatte sgargianti, completi gessati a inaugurare finti centri di ricerca per soldi veri di noi contribunenti.

Ti tengo nella fascia, Vinicio canta e io stono, e certo mi dispiacerà quando non potrò piu’ cullare il tuo russare nel mio grembo.

Sei venuta al seggio in una giornata di grandi speranze, il sole scaldava per la prima volta da mesi, in lista c’era Gianni Bugno dalla parte dei buoni, al parco i borseggiatori ci guardavano da lontano mangiare la nostra frittata, il pled blu, la repubblica, il seggiolone nuovo di legno scortato fino a casa camminando lenti.

Siamo una cazzo di esigua minoranza, lo accetto con serenità grazie ad un agnello meraviglioso, cotto nel forno da tua madre, con le patate, il rosmarino, il pepe in grani e un porta candele ikea per bere il rosso.

Aggiorno il sito delle proiezioni e ci spero ogni volta di vedere tutto al contrario. Non succede mai. Mi ricordo il 1996, Sgiorge – che adesso ha smesso di andare dai ciccioni anonimi – ha fatto le magliette con la prima pagina del Manifesto. Ero sulla freccia delle Dolomiti quella domenica sera. Nello zaino un panino per il viaggio. A Brescia ha iniziato a spargersi la voce, abbiamo vinto!. A Pioltello, quando il treno rallenta, è quasi una certazza. Volevo passare la notte ubriaco in Tipota. Sono andato a letto che avevo lezione presto.

Non accendiamo la Tv che non ne vale proprio la pena.

La luna è quasi piena, tra poco avrai sette mesi.

La Puglia ci piace, ci abbiamo passato l’ultima estate con te nella pancia, tua madre balla la pizzica come se fosse di Cucumola.

http://www.youtube.com/watch?v=l56E09RGNDQ&feature=PlayList&p=71A8ACBB7B62EE54&index=18

QUI GIACE IL PD

NON RIPOSARE IN PACE.

HO VISTO IL SULTANO

Ho visto il Sultano dal vivo. Si sta decomponendo. La cera del viso si scioglie attorno a due orecchie immense. Il catrame dei capelli si stacca a lastre. Il doppiopetto e’ immenso, dentro ci nascondono di tutto: testate nucleari, giornaletti porno, ponti di Messina e imperi mediatici. Le guardie del corpo lo circondano nei loro auricolari. I suoi consiglieri lo accompagnano con ampi sorrisi. Giovani vestali, con farfallina al collo – giuro ne ho vista una – lo ammirano sul palco, lo conoscono nel retro palco, ne rimangono estasiate.  La maggioranza degli italiani vorrebbe diventare come lui, pieno di fighe – e chi se ne frega se qualcuno gliele paga – stracolmo di soldi , di macchine ,di ville, osannato e potente. Mi arrendo all’evidenza. Ma, attenti, ho visto pezzi del suo corpo staccarsi e sgretolarsi nel nulla. Quel che resta del Sultano e’ il niente, l’anti-ideologia, la non etica, la mancanza di valori che non siano: figa, cazzo duro – o presunto tale – balene fossili e massaie impaurite nei loro suv bianchi. Un vuoto che fa paura, come le ronde che lo proteggono.

SOSTIENE BRAUBACKER

DM promuove la Liberta’ di Espressione.  Vi presento, pertanto,  l’editoriale del SignorBraubacker, legoberluschista di riporto,  pensieri espressi tra una ricotta di bufala e un cuscus in Viu uberti mentre XXXXXXXXXXXXXX (CENSURA) . Si e’ girato verso di me e, con gli occhi spiritati, ha sentenziato:

“Io sono un operaio della Barona, sono povero, mi faccio un culo cosi’ come capo officina. Sotto casa ho solo arabi, phone center, kebab. Mio figlio va alla scuola statale. In classe sono in venti, quindici sono bambini filippini. Quando torna a casa da scuola il bimbo parla filippino, l’italiano non lo sa. Io cerco il riscatto sociale per mio figlio, voglio per lui il meglio. Se ha in classe quindici filippini alle elementari e dieci marocchini alle medie dove cazzo vuoi che vada? Poi accendo la tv e Gad Lerner che ha la filippina in casa e l’attico in corso Magenta mi dice che sono un razzista, che dobbiamo fare la politica dell’accoglienza. Ipocrita di merda, ma quale accoglienza. Voi ricchi ve la potere permettere, noi poveri no. Io sono povero e voto Berlusconi, tu sei ricco e voti la sinsitra. Siete solo degli ipocriti.

A Debora senza acca

Tessere  che spuntano come funghi, ora in Campania sono tutti piddini. Per Beppe Grillo invece non c’e’ spazio, indesiderato rompi coglioni. Intanto si sente ancora odore di D’alema e Veltroni nei candidati alla segreteria. Debora, mi sa che ce la stiamo tirando nel culo come sempre. Silvio prima o poi scomparira e ci troveremo un Montezuma Casini con il suo nuovo grande centro e a quel punto il piddi’ sara’ completamente morto. Come si sta a Bruxelles? Qui fa un caldo infernale. Ah, salutami il nostro ministro Mastella.

Tuo Emilio.

Ps> io ci credo sempre in un mondo migliore eh.

ELEZIONI EUROPEE – sistema elettorale

(ANSA) – E’ ufficiale. Alle prossime elezioni europee si votera’ con il televoto. Lo ha deciso il consiglio dei ministri riunito in seduta straordinaria dentro la fontana delle novantanove cannelle al L’Aquila. 89 11 11 se volete votare la rossa tettona del grande fratello, candidata per il “Popolo delle Liberta’ – Re Silvio proteggici”. 89 11 12 se, invece, volete eliminare Dario da Ferrara, candidato del “Partito democraticamente inconcludente”. Il ricavato sara’ destinato all’organizzazione della prossima stagione di “Chi vuol essere terremotato” nel campo sportivo di Paganica, conducono Gerry Scotti e Gerry Bertolaso.

(ANSA) Il cardinal Bertone, DG della Rai, ha sospeso Diario Minimo dopo l’ultima Ansa offensiva per gli abitanti della Casa del Grande Fratello 11.

LE PROFEZIE DI DIARIO MINIMO

Qualche settimana fa il nostro simpatico redattore Ivano Divano (era il 17 novembre) si e’ divertito a raccontare la prima nevicata dell’anno a milano. https://diariominimo.wordpress.com/2008/11/17/nevica-su-milano/

Tutto finto, un’invenzione. Quella sera a Milano c’erano 18 gradi, l’inverno sembrava lontanissimo, innarrivabile.

Oggi nevica per davvero, anzi ormai siamo gia’ alla pioggia che scioglie la neve e trasforma la gioia in melmosa depressione. Ma neanche la neve bagnata e le strade innevate hanno fermato il nostro eroe e la sua Poderosa rossa, unico umano a sfidare con due piccole ruote un bagnato traffico impazzito pre natalizio, ma questo e’ un altro discorso.

La notizia e’ che nelle ultime tre settimane ha nevicato tre volte e non spruzzatine ma proprio nevicate vere.

La profezia del nostro redattore Ivano Divano si e’ avverata in un baleno, una sorta di self fulfilling expectations – aspettative che si auto avverano – che ci rende divini, insomma questo blog giornale  e’in grado di predirre e decidere il futuro.

Non vogliamo abusarne, tipo dare i numeri del superenalotto o il risultato dell’ultima giornata del fantacalcio. 

Ci limitiamo a tre piccole previsioni:

GENNAIO 2009: IL CARCERE A CHI EVADE LE TASSE, TAGLIATE del 50% LE TARIFFE DI DENTISTI, IDRAULICI, ELETTRICISTI, MECCANICI E COIFFEUR

Il governo ha lanciato nuove misure anti crisi per rilanciare il nostro paese. Il ministro Brunetta ha annunciato il carcere a vita per chi evade le tasse, per i commercianti che non emettono scontrino fiscale e per gli artigiani e prestitori d’opera che obbligano il povero consumatore ad evadere il fisco pagando in nero a fronte di sconti astronomici. D’ora in poi l’idraulico che chiedera’ “70 euro senza fattura, 120 con la fattura” o il muratore “1500 euro in conanti o 3000 euro con bonifico”  portanno essere incarcerati all’istante . In contemporanea vengono tagliare del 50% le tariffe applicabili da ogni categorie professionale a partire dai dentisti sino a meccanici e parrucchieri

MAGGIO 2009: IL CENTRO SINISTRA TROVA IL LEADER DEL CAMBIAMENTO. HA 34 ANNI, E’ ONESTO, CARISMATICO, PIACE ALLE MASSAIE E AGLI OPERAI. VELTRONI SI RITIRA IN AFRICA, D’ALEMA E’ ASSUNTO CON CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO COME MEZZO MARINAIO, RUTELLI SI FA PRETE, PAPARATZI SI FA E BASTA

GIUGNO 2009: ELEZIONI EUROPEE E AMMINISTRATIVE: LA DISFATTA DI BERLUSCONI. GLI ITALIANI HANNO CAPITO. CROLLA IL PARTITO DELLE LIBERA’. IL PREMIER “BASTA MI RITIRO” E PARTE CON IL SUO JET PRIVATO PER DESTINAZIONE IGNOTA.

Ma il Pd e’ ancora morto…

Solo in Bananolandia puo’ succedere: sapete chi ha ufficialmente dibattuto con Harry Potter Tremonti sulla vicenda Alitalia e ha cercato di smontare il piano messo in piedi dal governo (tutti i debiti a noi, tutti gli attivi a loro) ? Il Signor Matteo  figlio del del Signor Roberto che e’ il capofila della cordata messa in piedi dal Kaimano capelluto…

Uolter…. Uolter…Uolter…. ma come cazzo si fa!!!!!!!!!

Uolter, Uolter, Uolter!