Per trovare la festa che fu de l’Unita’, nella citta’ in cui il festoso popolo delle persone libere festeggia con Patty Pravo al castello Sforzesco, bisogna spingersi fino a una stazione di periferia della metropolitan ed infilarsi in uno stretto cancello tra il parcheggio a piu’ strati e la fermata degli autobus extraurbani per Rho-Pero.
Si entra quasi di nascosto. Ad accoglierti trovi delle signorine della Vodafone che provano a venderti una scheda Telefonica. Il folletto cerca di rifilarti l’ennesimo aspirapolvere. Cerco il Nano di Riccione e m’imbatto in Uolter Veltroni. Uolter, diokan, mi fa salire rabbia e nostalgia, ci abbiamo creduto tutti a Spello. No, non è vero, non ci ha creduto nessuno e tu avevi promessi di andare in Africa, Celestino.
Venceremos Adelante… Non ho una lira, vago tra gli stand delle banche di sistema a cercare un bancomat. Rischio un frontale con Roberto Vecchioni, vengo aggredito da un compagno: “Che cazzo tocchi la mia ragazza…”
Mi giro e vedo un botolo brufoloso a qualche metro di distanza da questo spilungone col cappellino di Vasco Rossi. “Che cazzo tocchi, ti spacco la faccia.” Ribadisce il compagno.
Apposto siamo, ci mancava la rissa tra Piddini sotto gli occhi di Uolter.
Venceremos Adelante… Scrocchiamo birre medie in attesa del padre di Bruna e, soprattutto, del festeggiato: Il pariolino di Porta Romana presto sposo.
Raccogliamo spiccioli e monete. Altro giro di birrette. Per il cibo non ci sono sufficenti denari. Ulter parla di legalita’, tra piadine e focacce spuntano santini di Bersani. Etriamo al palaQualchecosa. Colla. Birette. Entra il PadrediBruna, ricco di banconote da dieci euro.
Venceremos Adelante… Daniele Silvestri attacca con Samantha. Il Nano di Riccione sfodera le Nano girls, le sue groupie alte tutte meno di un mentro e sessanta, e un Nano boy, alto un metro e settanta tre.
Le ascelle del Padre di Bruna sono un piacevole ricordo di un solo pepperoni dalle sciure di viale umbria.
Venceremos Adelante…La prima volta che sono entrato qui dentro per un concerto era la primavera del 1996. Stavo assieme alla Signora K. da qualche giorno. Giovanni Paolo Secondo Lindo Ferretti portava i CSI in concerto. Abitavo con dei precisini di Trapani in Via Solari. Una tromba mi aveva steso sul pavimento. Forse, davvero, ci piace, si ci piace di più…Mi perdo sempre in questa parte della citta’.
Non avrei mai pensato di tornarci 14 anni dopo per un addio al celibato. E questo si che è rivoluzionario, altro che troje, bamba e mmda.. un po’ di sano nostalgico folk rock roman-cubano.
Venceremos Adelante…Siamo in cinque a festeggiare le ultime ore da single del Pariolino. C’e’ l’amministratore delegato di Boxer Bianchi con camicia a righe d’ordinanza, una dozzina di figli e sette societa’ offshore a Santa Lucia, Il padre di Bruna-che aspetta Bruno-ha rimesso le scarpette con i tacchi per insegnare il suo rugby anni settanta a dei teppisti di perifieria, Il Nano di Riccione con la sua agenda stra piena di cellulari di disperate donne single pronte a concedere il proprio fiore a tutto il genere maschile ad esclusione del suddetto nano, un ultra’ laziale anarchico che si finge amico del cugino della sorella del batterista del cantante e si atteggia a compagno di banco del pariolino stesso e il vostro umile scribacchino.
Ah, il pariolino. Arriva per ultimo, trafelato, dopo aver messo a letto l’erede – che ha chiamato Emilio in mio onore – e le futura moglie in preda al classico febbrone pre giuramento di fede.
Veneceremos adelante…Scrivere per vivere, una famiglia con la K., una piccola K. che mangia pizza margherita, una vespa rossa ammaccata, un divano fuksia e un basilico che non intende morire, un accolita di amici e una birra media, un parco al tramonto e una strada per correre, un romanzo scritto sino alla fine e una bici nera. Nel 1996 neanche nel piu’ fantasioso dei sogni speravo tanto.
Venceremos adelante…
Arriviamo sotto al palco, il Parioliono ed il Krugman, alzando”il pugno chiuso con la mano e non ni vergogno, nemmeno un po’”, anche se lavoriamo in giacca e cravatta per societa’ che fatturano decine di miliardi di euro all’anno.
Anche il padre di Bruna, imprenditore illuminato ottocentesco, e il nano bastardo, che di mestiere controlla bilanci e taglia il costo del lavoro, stringono il pugno chiuso abbracciati all’anarchico laziale, Il CEO di boxer bianchi non so.
Venceremos adelante, E’ l’una e sono ubriaco, ho mangiato un santino di Bersani e candidato il mitico Franco – cranio pelato, costume havaiano e un passato al carnevale di Rio – alle primarie per il Pd. Franco che si rasa la pelata e si mostra virile alle vicine dalla finestra del settimo piano in piazza uruguay. E’ l’una e non ho più il fisico, qualche birra media e mi gira tutto. Milano scorre lenta mentre assaporo quest’ultima notte di fine estate.
O vittoria o muerte!